Baywatch (2017)

Baywatch locandina.jpgPerché vedere questo film?
…ovviamente in quanto pellicola di alto spessore, perché in grado di rappresentare il disagio dell’uomo contemporaneo. Ti aspetteresti forse qualcosa di diverso?

 

 

the-rock-baywatch-2
Portare a spasso un cane di piccola taglia può essere utile per sembrare più grosso. Anche Deroc lo fa, per cui non sentirti in colpa.

L’annosa vicenda (esatto, annosa). Mitch (Dwayne “Deroc” Johnson) ha poche certezze nella vita: essere nato per fare il bagnino ed essere grosso. Salva vite in mare, si tuffa dritto nel fuoco e recupera cristalli di metanfetamina dalle mani dei bambini, perché lui è grosso un bagnino e sa che i bagnini fanno anche questo. Il mondo non lo accetta e vorrebbe relegare quest’uomo alla marginalità. La radice del disagio di Mitch è la sua incapacità di integrarsi in una struttura sociale compiuta e specializzata, dove il bagnino fa il bagnino e il poliziotto fa il poliziotto. Si capisce come Mitch non possa accettare limitazioni, perché dopo anni di prove, si è fatto portatore di una sapienza millenaria, fatta di corse sulla spiaggia al rallentatore, sacrificio e anabolizzanti costante esercizio. Lui può ben dirsi “figlio del mare: mi cibo di coralli e piscio acqua salata” (cit.). Quando si prepara a selezionare gli uomini e le fig donne che lo affiancheranno nel suo compito, li pone di fronte a un percorso che è come la vita, irto di ostacoli, ed è con cognizione di causa che lo chiama “padre assente“. Evidente l’intento di costituire lui un padre presente, una volta che gli allievi avranno superato se stessi alla fine del percorso.

the-rock
Ambisci prepotentemente ad avere qualche consiglio su dieta e allenamento da Deroc e Zacchefron? in giro se ne trovano parecchi, tipo qui.

Quando conosciamo Matt (Zacchefron), ci rendiamo conto di quanto sia l’esatto opposto di Mitch. Stella del nuoto ormai oggetto di scherno nonché di ludibrio, non merita di fare il bagnino. Giovane e insolente, si presenta con l’arroganza di chi sa che tutto gli sarà concesso. Figlio in cerca di un padre, non sa cosa significhi calpestare un riccio di mare o esaminare un cadavere in un obitorio. Si pavoneggia, sa sollevare due frigoriferi, ma poi cosa rimane? Che ne è del suo cuore? È abbastanza grosso, sembra finto da quanto è grosso, ma non è nato per la Baia. Mitch lo sente, ne avverte paura e tracotanza. Due individualità profondamente diverse non potranno che scontrarsi: “Tu sei grosso, ma io sono veloce“. E via a sfrecciare su un molo pieno di gente con una moto rubata, per buttarcisi in mare e salvare una tizia random. Una tizia che non vuole farsi salvare e ti malmena, ma non è questo il punto: il punto è che la sfida all’ultima trashata fra maschi alfa è appena iniziata.


Max Planck
Max Planck, iniziatore della fisica quantistica nonché studioso della figura del nerd ibrido. Lui era al corrente della sua esistenza.

La presenza di una coppia archetipica padre-figlio esclude qualsiasi potenziale confronto con altre figure. Prendiamo il caso di Ronnie. Ronnie (Jon Bass) è un nerd, altrimenti definito come “quello dei fottuti computer“. Dotato di panza, bianco cadaverico e con dei capezzoli tappetinati, è perdutamente innamorato di CJ (Kelly Rohrbach), una ragazza che vive su un piano temporale diverso dal resto del mondo. Sebbene CJ sia costretta a vivere correndo al rallentatore, pare innamorata di Ronnie sin dal primo momento, ma ovviamente lui non se ne rende conto. Tutto questo concorre a fare di Ronnie un nerd canonico, ma in realtà sa essere un personaggio moderno e coraggioso, che vanta caratteristiche riconducibili al mitologico nerd ibrido, l’anello di congiunzione fra Zacchefron e Max Planck. Combattivo e spigliato, Ronnie fa squadra, si butta nella mischia e riesce sempre a emergere.

Baywatch locationLa scrittura del film, però, non ammette l’esistenza di un vero nerd ibrido e il progetto deve essere stato accantonato per ovvi motivi. Un individuo dotato di prestanza fisica, discretamente figo, in grado di completare più serie di trazioni e subito dopo valutare questioni di meccanica quantistica, avrebbe sicuramente fatto un mazzo tanto sia a Deroc che a Zacchefron.

I personaggi di Mitch e Matt sono predominanti e questo non solo a scapito del nerd, ma anche della componente femminile.

Alexandra Daddario

Baywatch teatro ermeticoNeppure la presenza femminile può eclissare il dominio dei due maschi alfa. Ci sono, ci sono, e ovviamente trattasi di gnocche, ma a ben vedere sono ridotte quasi alla sobrietà nonostante la tipologia del film preso in esame. Rispetto agli uomini, le donne sono meno esibizioniste, meno inclini allo spogliarello e persino meno truccate. Vanno anche meno al rallentatore, sebbene ovviamente CJ sia maestra in questo campo. A ben vedere le ragazze sono relegate a siparietti piuttosto stereotipati, come nel caso della ragazza stronza ma dolce (Alexandra Daddario) che incontra lo stronzo arrogante ma dolce:

SAmD: “Ciao, sei carina oggi”,

RSmD: “Mi guardi le tette? Fanculo”

Oppure:

SAmD: “Mi presento, sono Zacchefron”

RSmD: “Sai il cazzo che me ne frega”.

Cartolina trashPer davvero? Ok, ora posso anche smetterla. Se metti insieme un Zacchefron ormai lanciatissimo nella carriera della trashata ammeregana (con all’attivo Nonno scatenato, Mike & Dave un matrimonio da sballo e Cattivi vicini) e Dwayne Johnson (indimenticabile in L’acchiappadenti), non è che uno si possa aspettare un film d’autore sull’esistenzialismo francese. È già andata molto bene così: Baywatch è praticamente qualcosa a metà fra un omaggio e una parodia, becera e talvolta eccessiva, ma scritta abbastanza bene da divertire. Ok, ci si aspetta da un film come questo che sia una ciofega? lo è, eccome, una vera ciofega al cubo.

Zacchefron perfeziona il lavoro fatto con Nonno Scatenato, altra ciofega imbarazzante ben peggiore di questa, una vera pietra miliare dell’autopunizione inutile. Memorabili certe esclamazioni del calibro di “è l’ora del bagnetto, stronzo” in occasione di un pestaggio nella cameretta di una ignara bambina o la meravigliosa “tutti e due i cadaveri erano già morti prima di finire in mare“. Ok, non so se l’assurdità di quest’ultima frase sia stata voluta o meno, ma lasciamo perdere. Mettiamola così, sai benissimo quello che potrai trovare, un film che non si prende sul serio nemmeno per un momento, piuttosto autoironico… e dai, non è stata una scelta così malvagia. Mi vergogno ad ammetterlo, ma mi ha piuttosto divertito.

31 pensieri su “Baywatch (2017)

  1. Zeus

    Io sono certo che questo film sarà nell’Olimpo dei Grandi Film del 2017. Lo sento già.
    Zacchefron è ormai un top del trash americano e The Rock lo devono inquadrare da sempre più distante (e non per i motivi del buon Steven Seagal – che non aumenta di muscolatura ma ha la circonferenza della panza che viene rintracciata dai GPS di tutto il mondo).
    Baywatch 2017 cambia i parametri, a quanto sembra, del Batwatch storico: tanti muscoli e poca gnocca. Spero che la componente slow motion sia sufficiente.
    Io lo aspetto con grande ansia, mi darà grande, grandissima, soddisfazione.

    1. Ci puoi contare, questo film è veramente una roba colossale, mi ha stupito solo che ci fosse così poca gnocca. Intendiamoci, non è che manchi, ce n’è e in abbondanza, ma non come mi sarei aspettata considerando le ore che ci metteva Pamela Anderson per stabilizzare il proprio corpo dopo una corsa. C’è un botto di slow motion anche qui, ma Deroc la fa da padrone.
      Guardalo e non te ne pentirai, si capisce con cosa si abbia a che fare sin dai titoli di testa: mi saprai dire.

      ps. un minuto di silenzio per Steven Seagal e la sua panza.

      1. Zeus

        Guarda che lo slow motion di Pamela Anderson ha turbato i sogni di tantissimi adolescenti (anche le altre ovvio). Il peggiore era proprio la cariatide Mitch e quell’altro con i baffi (mai saputo il nome, ma il tizio con i baffi mi ha sempre dato fastidio in una serie ggggggiovane e vitale come Baywatch).
        Attualmente è The Rock, Deroc sorry, che ci mette anni per far smettere di tremare la massa muscolare.
        Mi hai messo uno scimmia terribile, sallo.

        PS: un minuto e qualche etto di silenzio va… 😀

        1. Deroc non lo puoi fermare, non è umanamente possibile.
          Oddio il tizio con i baffi! ricordo di aver visto una foto di questo tizio tipo due giorni fa, mentre usciva da una piscina… sai che faceva senso? comunque poveraccio, non gli voglio mica male, effettivamente però era abbastanza un pugno in un occhio.
          Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi di questa pietra miliare!

          1. Zeus

            Deroc è un monolite. Infatti non si muove lui, muovono la scenografia.
            Il tizio con i baffi è un po’ fuori posto… ha quell’espressione da “potenziale sessuomane” che non ci sta. Che poi è un pregiudizio nei confronti di quelli con i baffi, ma tant’è…
            Te lo farò sapere – o via commento o via recensione 😀

        2. Se non ricordo male, il tizio con i baffi (quello bianco bagnino, non quello di colore poliziotto) era un VERO bagnino che faceva la comparsa nelle prime stagioni e che a furia di stare lì finì per diventare attore (voglio dire, se erano chiamati attori Hasselhoff e la Pamelona, perchè lui no?)

          1. Zeus

            Mi ricordo di lui, la cosa stupenda è che era il peggiore in assoluto la dentro. Persino Mitch era quasi passabile in confronto a lui, il vecchio dimmerda.

            1. A leggervi sembra di assistere alla storia triste di un tizio che non riuscivano ad allontanare dal set e che hanno pensato di togliere di mezzo esponendolo al ludibrio con una parte più consistente. Gli/ci è andata male: ci ha preso gusto, il “vecchio dimmerda”. Una breve storia triste 😀

              1. Zeus

                Ahahahahaahhaha in effetti è così, per diverse serie il vecchio dimmerda baffuto è riuscito anche a recitare… e sempre con quella faccia da tonno insuperabile che si trova.
                Che brutta cosa la televisione in slowmotion (per lui – ma non per noi, ovvio).

                1. Cioè, capiamolo, in slow motion il “vecchio dimmerda” potrebbe sembrare un cucciolo di shar-pei, praticamente siamo a un pelo dal livello carlino. E sai cosa significa. Siamo quasi alla frutta, ma sempre meglio di Mark “bau bau” Wahlberg, il che predispone un confronto in cui il vecchio dimmerda con la sua faccia da tonno vincerebbe a mani basse. Vecchio wins, il baffo che conquista.

                  1. Zeus

                    Che poi è strano, il vecchio “shar-pei” dimmerda ha la faccia da laido. Saranno i baffi? Secondo me sono i baffi.
                    Il vecchio vince contro “bau bau” perché almeno si confronta con un pubblico femminile di un certo rispetto, invece del buon “Bau Bau” che fa del… non so chi mi circorda, un cavallo di battaglia.

                    1. Il baffo, il fatto che fossero tutti dei mega-fighi e che lui era l’unico peggio che “normale”… tutto contribuiva a renderlo il bersaglio di tutte le possibili accuse di laidezza molesta. Ci stava, era colpevole per il tribunale della figaggine. Eppure, proprio che fosse circondato da tutta quella roba lo rendeva espressivo, si confrontava, forse perché inconsciamente cercava di beccare qualcosa di interessante. Questo, forse, lo salva. Mark… lui davvero non sa dove si trovi e da chi sia attorniato, perché la riconosci subito quella sua espressione da carlino spaventato, seguita da un subitaneo “baubaubaubaubau” contro l’attore/attrice di turno. Qui capisci quanta sofferenza ci sia dietro, quanta paura. Tutto sommato, si fa volere bene.

    1. Ci ho pensato un po’ e credo che alla fine il giudizio sia più rivolto a me che non a chi il film lo ha visto, ma posso scriverlo solo perché mi conosco. Non è detto che la cosa traspaia, insomma. Motivo per cui dovrei cambiare questa conclusione se non proprio cassarla. Perché sai cosa, non dovrei “vergognarmi” di aver apprezzato un film trash, quando in realtà l’ho apprezzato con i suoi limiti. Il punto è che non mi devo vergognare io proprio come mi aspetto che nessuno si vergogni di aver visto un film come questo. Che poi, alla fine, chissenefrega 😀 mi sono divertita ed è questo quello che conta.
      Devo ringraziarti, hai un bel modo di sintetizzare un pensiero complesso. Hai toccato un nervo scoperto e devo concedertelo, l’hai fatto con una delicatezza che apprezzo veramente.

      1. Sei onesta e sincera e nel contempo per niente superficiale, sei un’interlocutrice ideale, almeno, per me. La riprova è che questa segnalazione alla fine mi è stata d’esperienza per sapere non solo cosa succede, ma anche dove sono io e gli altri, nel senso di aggiornamento. Poi è chiaro ciascuno trae le sue opinioni, e ci si arrocca o le cambia o stempera.
        Conta che… eddai! diciamoci un grazie reciproco e cin-cin alla prossima 🙂

    1. Non del tutto. Strabordare di poppe, voglio dire. Ce ne sono poche di poppe, non quante me ne sarei aspettate, e quelle che ci sono, sono abbastanza modeste, nulla di paragonabile a Pamela Anderson.

  2. Grandissima! È da quando ho visto il film [ovvero il giorno stesso che è uscito XD] che volevo scrivere qualcosa, ma non riuscivo a trovare l’approccio gusto per fronteggiare questo genere di opera, ovvero una minchiata che però mi ha divertito e soddisfatto parecchio…e poi arrivi tu e metti per iscritto ogni mio singolo pensiero 😀
    Grande, grande davvero!

    1. Sapevo di volerlo vedere, sapevo che sarebbe finita così e ho avuto difficoltà ad ammettere a me stessa che quello che avevo visto era… diamine… divertente! Sin dai titoli di testa, non ci potevo credere! E sai, sarebbe stato facile scrivere che è un film del cavolo, perché lo sarà anche un film del cavolo, sguaiato e allucinato (vedi il riccio di mare e il monologo finale), ma ha una certa coerenza interna, è scritto bene. Hanno preso l’assurdo di Baywatch e l’hanno reso ancora più assurdo, facendo qualcosa di autoironico al massimo, prendendo in giro non solo la serie, ma lo stesso The Rock (quel “sì, sono grosso” lo diceva divertito e si vedeva) e pure Zac Efron (vari soprannomi… credo che Mitch l’abbia chiamato anche “High school musical”). Spero che tu riesca a fronteggiarla quest’opera, quando succederà leggerò volentieri i tuoi pensieri. Nel frattempo, grazie, fa sempre piacere sentire apprezzato il proprio sforzo 😀

      1. No no, ogni cosa che potevo dire è già stata ampiamente illustrata dal tuo articolo! Ci sono persino battute [“CJ, una ragazza che vive su un piano temporale diverso dal resto del mondo”, “L’anello di congiunzione fra Zacchefron e Max Planck”] col quale non so se riuscire a gareggiare! 😀
        Magari se ne riparla più avanti, dopo una seconda visione [perché un’opera tanto idiota quanto coerente nella sua stessa follia come questa, non posso non vederla una seconda volta]!
        PS: hai sentito bene, a una certa The Rock lo chiama “High School Musical” 😀
        Devo dire però che a un certo punto speravo che lo chiamasse proprio “Zac Efron” aggiungendo alla già surreale atmosfera del film anche un pizzico di meta cinematografia. Ma vabbé, sarà per il sequel…

  3. E’ un periodaccio, quindi non commenterò l’articolo su BW, non ora. Prometto che tornerò perché gli spunti sono molti, a cominciare dai riferimenti a tette, baffi e confronto testosteronico!
    Un film come questo apre grandi orizzonti sugli archetipi dei film trash, la serie classica (non StarTrek, Baywatch) apriva grandi bikini… 😀

  4. Mi fa piacere trovare altre persone che apprezzano sta schifezza, perchè schifezza rimane.
    GRAZIE per non avermi lasciato solo in questa intemerata difesa dell’indifendibile!!!!

    1. Non sei solo, non temere. Il gusto dell’orrore, ma orrore ben fatto come questo, non tramonterà mai. C’è chi dice altrimenti, c’è chi dice di amare il bel cinema e ti snocciola una sequela interminabile di autori e vari mostri sacri… ma vuoi mettere una trashata come questa? Lunga vita a Deroc, alla Daddario e a Zacchefron 😀

  5. Pingback: Gazzettino del Kalashnikov 5 – Tersite

  6. Pingback: (Frequent asked questions) Rampage – apologia dell’ignoranza – Tersite

Scrivi una risposta a Zeus Cancella risposta