Chi è Tersite?

Tersite (gr. Θερσίτης) è un personaggio dell’Iliade. Tutti si ricordano di Ulisse e Achille, di Elena, in particolare per le perspicaci nonché originali battute sui suoi presunti facili costumi. Com’è ovvio che sia, sono gli eroi e i re a passare alla storia. Tersite tendiamo a dimenticarlo, anche perché vive tutto in pochissimi versi. Codardo, povero di spirito, dalle parole confuse e sgraziato. Tersite è quello che non dovrebbe alzare la voce, ma lo fa ugualmente.

Per ulteriori informazioni, fai click su uno di questi link:

Tersite, parte prima: prologo

Tersite, parte seconda: una pessima reputazione

Tersite, parte terza: dalla parte di Tersite

Tersite, parte quarta: Tersite come capro espiatorio (da pubblicare)

La morte di Tersite

74 pensieri su “Chi è Tersite?

  1. Sto leggendo “Il mondo di ieri” di Stefan Zweig e a un certo punto mi sei venuta in mente tu, o meglio questa tua descrizione “Chi è Tersite”. Zweig, nel raccontare i suoi inizi letterari. spiega come egli fosse attratto dall’elemento tragico dei vinti e porta alcuni esempi. Poi scrive, nello specifico: “Allo stesso modo già allora non scelsi Achille quale figura eroica, bensì il meno cospicuo dei suoi avversari, Tersite, l’uomo che soffre invece di quello che con la sua forza e la sua sicurezza fa soffrire gli altri…”.
    Non so se anche tu hai letto questo passaggio di Zweig oppure se è una semplice, ma non banale, coincidenza. 🙂
    Antonio

    1. …la cosa mi “sorprende” e al contempo conferma un’intuizione che mi diceva di leggere qualcosa di Zweig. Non ho ancora mai letto nulla di Zweig e questo mi suggerisce di fargli scalare qualche posizione nella lista delle mie future letture. Grazie per questo appunto! Che poi, dando uno sguardo nel libro che mi citi, sfogliando le pagine qua e la, si percepisce come Tersite sia una specie di cartina di tornasole o “metro di giudizio”, se mi passi l’uso del termine. Mi parla, Zweig, di Karl Kraus come del “Tersite della letteratura viennese” e “maestro dello scherno velenoso”. Sembra proprio che al mio percorso si sia aggiunta inaspettatamente una strada tutta nuova. Via, va letto prima questo “Il mondo di ieri”, anche se mi incuriosiva “Storia di una caduta”.

      1. Di Zweig avevo letto, in passato, “Gli occhi dell’eterno fratello”, che non ricordo bene, e “La novella degli scacchi”, che mi era piaciuto molto. Avendo letto delle belle recensioni su “Il mondo di ieri”, mi sono deciso a prenderlo. Sono arrivato quasi a metà della lettura e te lo consiglio. Di solito le autobiografie non mi esaltano, ma questa non è solo un’autobiogafia, piuttosto un viaggio nell’Europa letteraria e non solo del suo tempo. Nei prossimi giorni, non appena finita la lettura, scriverò qualcosa sul mio blog, ma già da adesso le mie impressioni sono molto positive.
        In quanto a Karl Kraus, ho qui con me il suo “Essere uomini è uno sbaglio”, l’ho letto tempo fa (e nel blog c’è la mia pseudo-recensione). Nel suo caso sono aforismi molto “pungenti”. 🙂

        1. Interessante… una strada decisamente da intraprendere. Grazie ancora, e attendo quindi una recensione su Zweig, nel frattempo lo inizio a leggere. E metto decisamente Kraus in lista, ma in alto eh.

    1. Ahahah grazie per tutti questi complimenti, ma uno, sono fidanzatissima, secondo, sono tristemente povera in canna – così fa molto bohemien, ma ne farei volentieri a meno. Insomma, se andasse tutto bene non dedicherei un blog a Tersite 🙂 Grazie per la visita!

  2. Un mio ‘idolo’ e ‘capo’ poeta prestato alla politica – Pietro Ingrao – ha a lungo analizzato il destoni dei vinti aggregandolo a quello ancora più problematico dei vincitori. di Zweig su Tersite ero a conoscenza e di alcuni suoi libri. Direi che non è tra i miei autori preferiti.

    sherabacidomenicaliditafreddecuoreballerino?simacolginocchioscricchiolante

    1. Non sapevo di Ingrao, approfondirò senz’altro… Sarà interessante 🙂 mi ha sempre appassionato la questione vinti/vincitori… Zweig… è fatto molto a modo suo, non mi dispiace ma se potessi consigliarti un intellettuale grosso modo sulla quasi stessa lunghezza d’onda e del periodo… direi Canetti. Però lui che io ricordi non ha scritto su Tersite 😦

        1. Ah, che meraviglia… me lo consigliò l’allora mio relatore per lo studio della propaganda e cultura tedesche, nella fattispecie “Massa e potere”. Lo adoro, mi ha aperto un mondo! E credo di averlo letto una decina di volte, più o meno… e non scherzo… poi ogni tanto lo consulto, è una miniera di idee

          1. già, un ultimo Grande del Novecento. C’era lo stampo ed è stato smarrito con la ragione. Se davvero hai letto Massa e potere credo nn avere dubbi.
            Ti consiglio anche la sua autobiografia non di quarantenne come va di moda ora (ma che c’avranno da raccontare?) ma di ottantenne che ha vissuto e sperimentato in prima persona la storia politica cel Novecento.
            http://www.ibs.it/code/9788806179908/ingrao-pietro/volevo-luna.html

            sheracrostatallearenceinformoxilfratello

  3. Non ho mai letto una presentazione così originale (e ricca di significati) per il nome di un blog… Per di più sei molto spiritosa e simpatica. Adesso non mi resta che visitare le tue pagine.

    1. Grazie!! mi ci devo ancora abituare, però… quella di prima non mi dispiaceva, ma era troppo semplice… questa ha più opzioncine, vediamo quanto ci metto a capirci qualcosa eh 🙂

  4. Forse anche tu mi darai una martellata sulla testa, ma oggi ti ho nominata per l’Award. Dai, vieni a vedere, giuro che sarà la prima e l’ultima volta che mi presto a questo gioco. Almeno ho avuto l’occasione di rinnovarti il mio apprezzamento 😉

    1. Hai presente quando quel pirla di Brad Pitt si mette a urlare “Ettore!” in quella ciofega immonda di Troy? L’ho visto ‘sto film, pure al cinema, e non me ne vanto… fatto sta che ha urlato per tre quarti d’ora sotto le mura e ho sperato per tutto il tempo che uscisse Robocop a seccarlo per schiamazzi in luogo pubblico. Quanto odio Achille. Sopravvalutatissimo.

      1. Mi sono rifiutato di vederlo, ma hai tutta la mia stima e adorazione dopo questa affermazione!! 😀
        Totalmente sopravvalutato. Siamo tutti capaci a lottare sapendo di essere pressoché invincibili..

        1. A mia discolpa, sono stata trascinata e costretta con l’inganno. Sennò col cavolo che vedevo Troy, di nome e di fatto.
          E certo, Achille? “ti piace vincere facile?”. Che tristezza…

    1. Momento delicatissimo: ho appena finito un libro che mi ha letteralmente straziato il cuore e non so ancora cosa scriverne… troppe emozioni 🙂 spero di riuscire a dare corpo a tutto. Ma non sarà facile…

          1. 🙂 resto in ansia perché suggerendotelo non avrei giurato sull esito.
            tu hai una capacità analitica e perseveranza che la mia pigrizia hanno tradotto in punte di spillo.

            1. 😀 ho i miei difetti, ma grazie… il fatto è che questo libro è partito in un modo, continuato diversamente e finito quasi all’opposto, più ti addentri e più ti entra nelle ossa. Sai quando un certo tizio diceva che se guardi nell’abisso l’abisso guarda dentro di te? Una specie. Perché ho riflettuto a lungo su quello che avrei potuto leggere a 15 anni o giù di li… Avrei potuto vedere quello che sono ora, perché di quello che ho letto c’è Francesca in grande parte. Se lo avessi letto a 15 anni… avrei trovato quello che sono a 31. Curioso. Mi attirava e non l’ho letto, pensando che non fosse il momento. Nel discorso in appendice cita anche Cioran, pensa, filosofo che ho scoperto da pochissimo e che mi ha subito appassionato. Anche questo mi ha piacevolmente stupito. A parte i miei discorsi sconnessi, m’è sembrato che questo libro mi aspettasse 🙂 sono felicissima che tu me lo abbia ricordato…

              1. Forse effettivamente non era il momento. Credo che sia un libro che si può apprezzare nel profondo solo avendo un certo vissuto alle spalle quel vissuto che siamo sempre noi ma che per pudore nostro o superficialità altrui non emerge se non attraverso un accadimento forzato.
                Io sapevo tutto di mia madre eppure una sua ‘antichissima’ lettere al padre mi ha messo sulle tracce di un Rondine a me sconosciuta.
                Mia mma si chiamava Rondine, il prete nn la volle battezzare e mio nonno se ne frego’

                sheradomenicadiuggionostalgico

                    1. …che dolce immagine di Sally 🙂 anche qui pioviggina e fa piuttosto freddo, ma ogni tanto spunta il sole. La passiflora ha aperto i fiori, forse il peggio è passato…

                      buona passeggiata 😀

  5. cartatraccia

    Ricordo ancora la strana impressione che mi aveva fatto Tersite al liceo. Un misto di enorme compassione, ilarità, ribrezzo fusi insieme, e non solo per lui, ma anche per quelli che lo denigravano. Ciò che per i greci doveva essere una scena gloriosa, uno sfoggio di superiorità sulle bassezza umane, ai miei occhi “moderni” era sembrata una crudissima scena di vita vera in cui il magnifico e il ributtante erano mescolati a casaccio, come spesso nella vita accade.

    1. Bello sapere che Tersite abbia lasciato una traccia così vivida, lontano dalla tradizione più accademica… Appena ho conosciuto il personaggio Tersite ho avvertito una forte empatia: quello ero io, è tutti, è stato tutti prima di me. Il tuo è un pensiero profondo, meditato, si sente immediatamente. Grazie per averlo condiviso…

  6. meeva2013

    Mi hai conquistata già dal solo titolo del blog. Tersite. E’ un lampo di genio, sappilo.
    Che poi, gli anti-eroi mi sono sempre stati simpatici. Soprattutto Tersite, che ho conosciuto ancora bambina, quando mio padre mi leggeva l’Iliade e mi raccontava la storia.
    Quindi, grazie.

  7. Il tuo commento mi ha emozionato e non poco… non solo per i complimenti che mi fai, ma per aver condiviso con me questo ricordo. Ci sono tante cose cui sono affezionata io stessa per averle vissute con mio padre, dal primo Fantozzi a qualche pomeriggio allo stadio. L’amore per il calcio è un po’ calato, questo è vero, ma è a lui se devo l’amore che ho per il cinema e per gli eroi decisamente atipici come il ragionier Ugo. Insomma, un po’ forse ti capisco 😀 insomma, benvenuta da queste parti, e grazie a te. Di cuore 🙂

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    1. Sono curiosa di leggere quello che hai scritto, è un tema che mi è molto molto caro! sarà che sono codarda inside, ma da un lato non ci ho mai visto molto di romantico in gente invincibile come Achille che si getta in guerra e pretende che ci vada anche un Tersite che di invincibile non ha un’emerita cippa… Insomma, vacci tu che a me viene da prenderti a calci, sarai anche invincibile, ma il dolore suppongo caro Achille che tu lo senta 😀

      1. smadonno

        Io PartIvo da un altro assunto. Platone sosteneva che cio che é bello é necessariamente buono. E gli eroi sono sempre belli come dei per quello . Ma non é sempre così ..anzi

        1. Questo è un buon punto di vista. Non a caso Tersite viene definito deforme, essendo l’anti-eroe per eccellenza, il codardo che approfitta delle situazioni per trarre un – spesso minimo – vantaggio. Mi viene in mente un passo di Le relazioni pericolose, quando la Marchesa di Merteuil (spero si scriva così, l’ultima volta che ho letto quel libro chissà quando è stata), bellissima ma terribile (‘na carogna) appare per quello che è dopo una malattia. L’anima le si rivoltò sul viso. Era il classico esempio di come l’eroina, la protagonista bellissima potesse essere tutt’altro che buona o edificante. Il fatto che alla fine il viso diventasse “come l’anima” della persona mi ha sempre fatto pensare, come se effettivamente ci fosse una corrispondenza fra apparenza ed essenza, almeno idealmente.

  10. <Carissima Francesca, ti ringrazio per il tuo follow, nel contempo però ritengo con molto pudore dirti che il mio blog non regge la tua preparazione e qualità, e anzi – io qui – mi sento come un cane in chiesa al momento topico dell’Elevazione.
    Ecco, un cane se è saggio, sta zitto e nell’ombra per non essere scoperto.
    <Mi diverte un sacco quel tuo: “l’eroismo è decisamente sopravvalutato” e anche se non c’azzecca al millimetro mi fa venire in mente Bertolt Brecht: “Fortunato quel popolo che non ha bisogno di eroi” .
    <Un titolo di Cioran, l’ho in casa da anni, l’ho letto qui e là, prestandosi allo spillucchio, e condiviso. Confesso, non riesco ad approfondire, viaggio a sensazioni e a orecchio, il che è un limite lo so, ma il mio alibi è… non chiedere a una farfalla di essere un elefante.
    Complimenti, brava, ciao! 🙂

    1. Grazie a te, non so se meritare tutto questo… spero di essere all’altezza, non so proprio che altro scrivere… strano, mi hai zittito, come avrai notato ho una certa logorrea nello scritto. Dì sempre la tua, anche se ti trovassi in contrasto con quello che scrivo, anzi, soprattutto in quel caso, dì pure la tua. Non sono poi così minacciosa, anche se talvolta posso sembrarlo 🙂

  11. Tersite mi è sempre sembrato il personaggio più ragionevole che si potesse trovare nel poema omerico, oltre alla povera Andromaca, che oppone agli ideali militari del marito la logica degli affetti; ma già lì siamo su tutt’altro piano, quello della tragedia, dal momento che dai rispettivi punti di vista entrambi non possono che agire come agiscono e su di essi sta sospeso il finale disastroso.
    Invece Tersite oppone ragioni che potrebbero trovare applicazione e cambiare le sorti della guerra: uno sciopero contro lo sfruttamento cui i soldati semplici sono sottoposti, la conseguente fine della guerra; vorrei proprio vedere Odisseo, con tutta la sua astuzia, a combattere davvero da solo. La guerra è dichiarata dal re e combattuta dai fanti, solo perché dietro ci sono i carabinieri che sparano per insubordinazione – compito ugualmente ingrato – a chi non avanza verso la trincea degli Austriaci; poiché giustamente essi non stavano a guardare come le belle statuine, ne veniva una strage completamente inutile, come in tutte le guerre.
    Insomma, Tersite è quello che ci ha visto giusto e viene punito perché ci ha visto giusto; e i compagni d’armi ridono come i colleghi del ragionier Fantozzi, sperando che ciò valga loro almeno il mantenimento del posto di lavoro. Ma mi accorgo che mi sto dilungando e che, alla lunga, ripeto con altre parole in tuo ottimo articolo, quindi direi di poter finire qui. Mi è piaciuto, insomma 🙂

  12. Avrei bisogno di un tuo recapito telematico che non sto trovando, per chiederti delle cose.
    Speravo di trovarlo senza problemi per poterti scrivere qualcosa di assurdo ed inaspettato ma cosí non è possibile, purtroppo.

    1. Quando ho cambiato il tema del blog (non mi ricordo quando, ma non ha importanza) devo aver dimenticato (si ho una grande memoria) di reinserire l’indirizzo e-mail del blog nei widget laterali. Te lo lascio qui, quando avrò tempo provvederò a sistemare la cosa.
      tersite@virgilio.it
      Tu scrivi pure, ti leggerò sicuramente. Sulla risposta beh, avrò bisogno di un po’ di tempo, ma abbi fiducia 😀

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